Che cos’è l’andrologia?
L’andrologia (dal greco aner: uomo e logos: discorso) è la branca della medicina che focalizza i propri studi sulla salute maschile, con particolare riferimento alle disfunzioni dell’apparato riproduttore e urogenitale.
Sebbene negli anni diverse Società di Andrologia in Italia abbiano condotto valide iniziative per portare alla crescita della conoscenza della branca, basti pensare alle Settimane di Prevenzione Andrologica gratuita nei centri di riferimento, lo specialista andrologo non è ancora considerato alla stessa stregua di come la donna identifichi il ginecologo. La scomparsa poi di quello che era un primo screening di controllo genitale nel maschio durante la visita di leva, non ha fatto altro che peggiorare la possibilità di identificare in tempo eventuali patologie che possono rendere il maschio ipofertile.
L’andrologo: Che cosa tratta?
Fortunatamente l’Andrologia si è ritagliata il proprio spazio, grazie all’attualità dei temi che tratta ed il giovane, così come la famiglia, è sempre più attenta alla valutazione delle problematiche andrologiche. Quando parliamo d’infertilità di coppia definiamo l’assenza di concepimento dopo un anno di rapporti non protetti. A questo punto ognuno dei due partner comincia un iter di studio separato che mira a identificare eventuali problematiche. Per il maschio la visita andrologica è la base dello studio e solo in un secondo tempo si effettuerà un esame seminologico (o spermiogramma) che valuta la ‘qualità del seme’ (numero, motilità, morfologia).
La figura del seminologo
Molti laboratori di analisi non sono attrezzati con la figura di un seminologo, una competenza professionale che permette di avere un controllo della qualità dei risultati ai dati più aggiornati e validati dal WHO (l’ultimo riferimento è al WHO del 2010, una sorta di Bibbia per il seminologo). Ogni andrologo conserva uno “stupidario” di esame seminologici con parametri talmente fuori da ogni logica scientifica da permettere di essere facilmente identificati come non validabili. Per lo stesso motivo non sono validabili WHO 2010 esami informatizzati o computerizzati del seme: una macchina non può in questo tipo di esame sostituirsi all’occhio umano e studi comparativi hanno dimostrato che l’unica attendibilità con buona approssimazione riguarda esclusivamente il numero.
La visita andrologica: Riduzione della fertilità e Varicocele
La visita spesso può identificare una causa molto comune di riduzione della fertilità del maschio: il varicocele, che altro non è che la presenza di vene varicose del plesso pampiniforme. Circa il 10-15% di tutti gli uomini hanno un varicocele e la maggior parte sono asintomatici e molti non sono associati a sterilità o sintomi. Altre volte è possibile che il varicocele dia una chiara sintomatologia dolorosa o di “pesantezza” nell’emiscroto sinistro, specie dopo prolungata stazione eretta o attività sportiva intensa. La diagnosi è prettamente clinica (basta cioè un corretto esame obiettivo) e divide il varicocele in tre gradi clinici: quello di I grado è palpabile solo con manovra di Valsalva, il II grado è palpabile senza Valsalva e il grado III è un varicocele di grandi dimensioni che è visibile ad occhio nudo anche senza palpazione.
Le dispermie
La più comune dispermia (anomalia spermatica) negli uomini affetti da varicocele è una scarsa motilità degli spermatozoi (forme mobili inferiori al 32% ), seguita dalla morfologia anormale e, in misura minore, dalla diminuzione della conta degli spermatozoi al di sotto del normale valore di 39 milioni nell’eiaculato secondo l’ultimo dato della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (WHO 2010. Una buona visita andrologica e soprattutto un buon esame seminologico permettono da soli di indirizzare o meno il paziente verso una correzione della patologia, avendo bene a mente, come dicono le Linee Guida Internazionali, che un varicocele con buona qualità seminologica non deve essere operato, tranne in casi realmente selezionati.
Le tecniche di riparazione del varicocele
Le tecniche di riparazione del varicocele sono essenzialmente chirurgiche o di scleroembolizzazione. La riparazione chirurgica di un varicocele è di solito eseguita come chirurgia ambulatoriale in anestesia generale. La legatura laparoscopica della vena spermatica non è più eseguita e rappresentava la “palestra” dell’urologo laparoscopista. L’embolizzazione del varicocele è stata eseguita alla fine del 1970. Si tratta di una procedura ambulatoriale, eseguita in anestesia locale. Un piccolo catetere angiografico è introdotto nel sistema venoso tramite la vena femorale o la vena basilica. Il catetere viene guidato con l’ausilio di fluoroscopia sino alla vena renale sinistra (nel caso del più comune varicocele sinistro) e viene iniettato un mezzo di contrasto che visualizza la vena spermatica nel suo decorso.
Il catetere viene poi manovrato più in basso sino al livello dell’anello inguinale interno. Di solito la vena o dei suoi rami vengono poi embolizzati iniettando solo piccole quantità di sostanze sclerosanti necessarie per occludere i vasi. A termine dell’intervento, comunque condotto, è buona norma evitare sforzi eccessivi per i successivi 15 giorni e cominciare una terapia di supporto con integratori che migliorano la ripresa della funzionalità spermatogenetica. La visita andrologica e un nuovo esame seminologico, entrambi dopo tre mesi, completeranno l’iter di controllo.
Prevenzione della fertilità maschile e tecniche PMA
L’avvento delle tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistitita) ha portato negli anni a ritenere che nelle coppie infertili il controllo del maschio sia unicamente un esame seminologico nell’idea ovviamente errata che comunque basti un singolo spermatozoo per una fecondazione assistita. Nulla di più falso! La visita andrologica permette spesso di identificare altre cause ostative la buona fertilità (infezioni delle vie seminali per esempio) e comunque permette al maschio, con le cure idonee, di arrivare ad un tentativo PMA con una qualità del seme certamente migliore, evento che spessissimo fa la differenza in termini di successo di percentuale di gravidanza. Numerosissimi sono i lavori in Letteratura che dimostrano come la terapia del maschio permetta una riduzione delle (costosissime) tecniche FIVET/ICSI.
Le banche del Seme
Parlando di prevenzione della fertilità maschile non si può infine non parlare della necessità della presenza della Banca del Seme a scopo conservativo in una struttura pubblica. Il maschio giovane con una sofferenza evidente della qualità spermatica deve preventivamente depositare il suo seme, quando ancora presente, presso una banca del seme per poterlo utilizzare con una tecnica di fecondazione assistita quando deciderà di sposarsi. Negli anni infatti è possibile una completa assenza si spermatozoi (azoospermia) ed un ricorso inevitabile a seme di donatore. Nel gennaio del 2017 aprirà la Banca dei Gameti maschili (banca del seme) e femminili (ovodonazione e deposito) presso l’Az. Ospedaliera Villa Sofia-Cervello.
Cura delle disfunzioni sessuali maschili: Disfunzione erettile ed eiaculazione precoce
Ma probabilmente il ruolo più conosciuto dell’Andrologo è quello che riguarda la possibilità di un ripristino del benessere sessuale attraverso la diagnosi e la terapia delle disfunzioni sessuali maschili più frequenti: la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce. Passando dalle terapie orali definite di primo livello (le “pillole dell’amore”) alla protesi peniena si può dare certezza al maschio di potere ripristinare nel 100% dei casi la sua potenza erettile. Il controllo infine del tempo eiaculatorio (problematica molto frequente e che impatta pesantemente sul benessere della partner e della coppia dunque) può essere migliorato e controllato attraverso diverse metodiche (farmacologiche o comportamentali), realizzando una multidisciplinarietà che rappresenta, per questa problematica, un punto cardine del trattamento.
In conclusione la possibilità per il maschio di rivolgersi all’Andrologo permette di potere effettuare una valida prevenzione della futura fertilità, di escludere malattie a trasmissione sessuale, di riprendere un benessere sessuale, ma anche di potere parlare di qualsiasi dubbio inerente la sessualità.