L’attività sessuale fa bene anche a chi soffre di cuore, purché la malattia sia sotto controllo. A tranquillizzare i sopravvissuti a un infarto o a un ictus sono i cardiologi dell’Aha, American Heart Association, che pubblicano le loro raccomandazioni in materia su Circulation, rivista della società scientifica Usa. Se la cardiopatia si è stabilizzata – spiegano gli esperti – è molto probabile che i pazienti possano fare sesso senza temere attacchi potenzialmente fatali.
La parola d’ordine è discuterne con il medico che valuterà la situazione caso per caso. Solo in questo modo, infatti, è possibile evitare inutili ‘astinenze’ in pazienti che potrebbero tranquillamente abbandonarsi alla passione e, viceversa, prevenire pericolosi incidenti nei malati che non rinunciano a far sesso anche quando dovrebbero ‘andarci piano’. “L’attività sessuale è un fattore chiave per la qualità di vita degli uomini e delle donne con malattie cardiovascolari, e per i loro partner”, osserva Glenn N. Levine, docente di medicina al Baylor College of Medicine di Houston, capo dell’Unità cardiaca del Michael E. DeBakay Medical Center della città texana e autore principale del documento Aha su cuore e amore. “Sfortunatamente, però, è raro che in un contesto clinico si affronti la questione”. Col risultato che spesso i pazienti decidono di rinunciare ai rapporti intimi anche quando non ce ne sarebbe bisogno, aggiungendo alla propria condizione anche ansia, depressione e magari problemi di coppia. In realtà il tasso assoluto di eventi cardiovascolari (dolori al petto o attacchi di cuore) che insorgono durante l’attività sessuale è bassissimo, precisano i cardiologi statunitensi, proprio perché il rapporto sessuale comporta uno ‘sforzo’ di breve durata. Dopo una diagnosi di malattia cardiovascolare – sottolineano gli esperti della Societa’ americana di cardiologica – è ragionevole che i pazienti vengano valutati dal medico prima di riprendere l’attività sessuale. La riabilitazione cardiaca e l’esercizio fisica regolare – si legge ancora nelle raccomandazioni – possono ridurre il rischio di complicazioni collegate all’attività sessuale in chi ha avuto un attacco di cuore o un problema di insufficienza cardiaca. Ai cardiopatici gravi che manifestano sintomi al minimo sforzo fisico, o addirittura a riposo, si consiglia invece di ‘sospendere’ i rapporti col partner fino a che i disturbi non vengano stabilizzati con una terapia opportuna. Sul fronte farmaci – continuano gli specialisti Usa – i medicinali per il cuore non dovrebbero essere sospesi per il timore che possano avere un impatto negativo sulla sfera sessuale. Quanto poi alle pillole dell’amore per il trattamento della disfunzione erettile, in genere sono sicure per gli uomini che hanno una patologia cardiovascolare stabilizzata. Questi medicinali non dovrebbero invece essere assunti nei pazienti in terapia con nitrati, e questi ultimi non dovrebbero essere somministrati nelle 24-48 ore successive all’eventuale assunzione di farmaci anti-impotenza. Per quanto riguarda in particolare le donne, le pazienti con problemi cardiovascolari dovrebbero discutere con il medico delle tecniche contraccettive più sicure e dei rischi in gravidanza. Inoltre, le pazienti in post-menopausa possono utilizzare estrogeni ad uso locale. In generale, i cardiologi americani ricordano infine a chi presenta problemi sessuali di verificare eventuali legami tra questi disturbi e malattia vascolare o cardiaca, ansia, depressione o altri fattori.