Nell’attività clinica è frequente il riscontro di pazienti con ematuria macro o microscopica. In questi casi il medico deve decidere se procedere nell’approfondimento diagnostico sapendo che il sangue nelle urine spesso è correlato a patologie benigne (es. calcolosi renale) e non sempre rappresenta un segno di malattia significativa. Gli studi clinici dimostrano che nel 9%-18% di popolazioni di individui sani è possibile evidenziare un’ematuria di grado variabile. Finora le raccomandazioni delle linee guida si sono espresse contro l’esame delle urine di screening per neoplasia sia per la sua scarsa sensibilità, sia per il basso potere predittivo positivo. Nei casi di ematuria macroscopica esiste un generale consenso sulla raccomandazione per un approfondimento urgente in ambito urologico, per il suo elevato valore predittivo positivo di neoplasia o patologia significativa, che è costantemente >10% e in alcuni studi >25%.
Casi di Microematuria Asintomatica
La Diversamente nei casi di microematuria asintomatica, definita dal riscontro di tre o più globuli rossi per campo “su un campione di urina raccolto correttamente e in assenza di una causa benigna evidente”, esistono opinioni differenti sulla sua interpretazione per divergenze tra chi sostiene che un’ematuria microscopica debba essere considerata un fattore di rischio per neoplasia occulta, anche se la probabilità e bassa (0,5% – 5,0%), ma non trascurabile⁵ e chi ritiene possa solo generare un work-up complesso e invasivo per il paziente⁶.In questo contesto l’analisi delle procedure correnti applicate ha evidenziato una variabilità tale da rendere necessario un riesame delle raccomandazioni al fine di definire una strategia di maggior valore per la valutazione dell’ematuria.
Ematuria Asintomatica: Diagnosi e valutazione
L’American College of Physicians ha rilasciato le seguenti indicazioni di “best practice” ad elevato valore clinico per la diagnosi e la valutazione correlate al riscontro di ematuria nell’adulto⁷:
• L’ematuria macroscopica dove essere inclusa nella revisione di routine della storia del paziente; in particolare và chiesto a tutti i pazienti con ematuria microscopica se hanno avuto, in anamnesi, episodi di ematuria macroscopica
• Non è consigliato lo screening mediante esame delle urine per rilevare una neoplasia in adulti asintomatici
• Uno stick delle urine positivo per emoglobina, in un soggetto adulto asintomatico, và confermato con un’analisi microscopica delle urine che documenti un numero di globuli rossi > 3 per campo prima di iniziare ulteriori indagini
• Un episodio di ematuria macroscopica, anche autolimitante, in un soggetto adulto rende necessario il suo invio allo specialista urologo per una valutazione
• In caso di ematuria microscopica confermata, in soggetto adulto, e in assenza di una causa benigna dimostrabile, và preso in considerazione l’invio allo specialista urologo per la cistoscopia ed esami di diagnostica d’immagine
• Un episodio di ematuria, in soggetto in terapia antiaggregante o anticoagulante, và comunque valutato e studiato
• La valutazione iniziale di un’ematuria deve prescindere dalla richiesta di esame citologico delle urine (CTM) o altri marcatori tumorali per la diagnosi di una neoplasia vescicale
Queste raccomandazioni rappresentano un contributo orientato alla semplificazione delle linee guida di riferimento nella valutazione di una ematuria e focalizzate su procedure ed esami utili prescritti dal medico pratico nel work-up di questi pazienti e finalizzati al miglioramento dei processi di diagnosi e cura.