“Ben l’80% delle indagini sulla qualita’ e quantita’ del liquido seminale (spermiogramma) effettuate nei laboratori specializzati sono sbagliate”. Ad affermarlo e’ Andrea Lenzi, direttore di fisiopatologia medica ed endocrinologica all’universita’ Sapienza di Roma, tra i relatori della presentazione nella Capitale dei ‘Quaderni’ del ministero della Salute, volume dedicato ai ‘Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione diagnosi e cura delle patologie andrologiche’. “Lo spermiogramma – spiega Lenzi – non e’ la verifica dell’azotemia, come spesso accade, ma un’indagine di primo livello indispensabile per la valutazione della salute del maschio. Quindi l’esame deve comprendere altri aspetti – precisa l’esperto – come ad esempio la viscosita’, il pH, il volume, la concentrazione. Un lavoro di verifica importante e determinante, che solo uno specialista e’ in grado di leggere e interpretare a dovere”. “Quindi – prosegue Lenzi – e’ opportuno che ogni laboratorio sia dotato di un programma di controllo qualita’ interno. E i risultati dell’esame seminale devono sempre essere integrati con i dati derivati da un accurata anamnesi e da una corretta valutazione clinica”.

COMMENTI SEMINOLOGICO E ALTRO

Da anni mi avvalgo di biologa di fiducia per l’esame seminologico: su questo esame si prendono decisioni chirurgiche e quant’altro per l’uomo e per la coppia. Uno specialista andrologo sà “leggere” i seminologici assolutamente privi di fondamento e indirizzare sulla corretta ripetizione dell’esame. 

Un consiglio spicciolo? Se un esame seminologico contiene grafici a torta colorati, fotografie di spermatozoi e similari buttatelo! E’ un esame fatto da una macchina e non al microscopio come impongono le Linee Guida.

Altro problema dell’immaginario collettivo è che, se una coppia è infertile, debba rivolgersi, in prima istanza, al Ginecologo. La deriva è storica in quanto sono solo un certo numero di anni che si mette in discussione la fertilità maschile mentre quella femminile era la madre single di tutte le sterilità di coppia.

E’ possibile che il ginecologo abbia  adeguate competenze di tipo andrologico ma ciò non è, alla prova dei fatti, probabile.

In pratica si assiste, su larga scala, alla sola prescrizione dell’esame seminale spesso senza indicare quale laboratorio, dei disponibili, sia minimamente qualificato per una quantificazione, possibilmente con minimo margine di errore, dei parametri ritenuti utili.

Dato poi che leggere un esame seminale presuppone un minimo di preparazione si passa al confronto coi valori di riferimento i quali sono quelli della WHO solo in una minima percentuale dei casi e inventati di sana pianta nella maggioranza.

Stranamente, mentre  confrontando le analisi del sangue di dieci laboratori diversi troverete valori di riferimento, per es. della Glicemia, praticamente identici, se si procede allo stesso confronto sugli esami seminali si assiste alla fiera dell’arbitrio che poi ha la sua apoteosi nelle diagnosi che  vengono aggiunte in fondo alla pagina del referto.

Spesso si legge roba tipo “profonda azoospermia” come se la totale assenza di spermatozoi potesse essere per ipotesi anche  “superficiale”. Divertente anche la dizione “movimenti sussultorii” riferito alla motilità come se lo spermatozoo potesse avere crisi epilettico-sismiche. Molto frequente anche trovare valutazioni della morfologia secondo i criteri ristretti (Kruger, Mortimer) con valori superiori al 48% che, come abbiamo visto, non esistono in natura se non come probabilità infinitesima. O ancora numero di spermatozoi superiore al miliardo! 

La fase successiva avviene nell’ambulatorio di un centro di fecondazione assistita: nella maggioranza dei casi, a causa della motilità, la coppia viene valutata come “profondamente” ipofertile per cui viene proposta la Fecondazione assistita. Nessuno, in presenza anche di pochi spermatozoi malmessi, si sogna di andare a vedere perché il paziente è in quello stato dato che “con la ICSI il problema è risolto a monte” .

In tutto questo excursus sempre  a nessuno è venuto in mente di visitare il paziente e di fare un ecocolordoppler scrotale non tanto per la ricerca dell’onnipresente varicocele peraltro concausa di molte infertilità, quanto per l’esclusione di un cancro del testicolo che, a vedere la letteratura in merito, è qualche decina di volte più probabile nel subfertile  che nel soggetto normale.

PUNTI  IRRINUNCIABILI

Nel complesso problema della valutazione della Fertilità maschile, i punti irrinunciabili dovrebbero essere:

  • Spermiogrammi e non spermiogramma
  • Laboratorio Specializzato
  • Visita andrologica
  • Diagnosi Andrologica
  • Strategia per la coppia e non per il singolo in stretta collaborazione con il  Ginecologo