La biopsia della prostata attualmente viene eseguita con una sonda ecografica inserita nel retto per avere una migliore precisione dei prelievi dal momento che le sedi di origine del carcinoma prostatico sono nella zona periferica (70-75%), transizionale (20%) e centrale (5-10%).La biopsia può essere eseguita per via transrettale o per via trans perineale. Pur essendo valide entrambe le tecniche prersonalmente preferisco ed utilizzo la biopsia transrettale perché offre alcuni vantaggi che vengono illustrati di seguito.

Biopsia transrettale

La maggior parte degli autori esegue la biopsia prostatica con accesso trans-rettale con un numero dei prelievi che va da 8 a 18. Con questa tecnica viene notevolmente enfatizzato il ruolo del prelievo periferico laterale (incremento della diagnosi determinato dal solo periferico laterale di circa il 33% Babaian et al).

 

 

In questo tipo di accesso la direzione dell’ago è perpendicolare all’asse della ghiandola.
Inoltre l’ago trapassa la parete del retto per raggiungere la prostata con possibilità di avere complicanze quali rettoragia (sanguinamento dal retto per lesione di vene o arterie rettali) e creare aderenze tra la prostata ed il retto che possono in qualche modo rendere più difficoltoso l’intervento.
Nonostante la parete del retto sia notoriamente settica non sembra che questo accesso abbia causato infezioni particolari.