Una recente ricerca della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams) conferma un dato suggerito da altre riccerche che la città nuoce gravemente alla fertilità maschile, anche nel pieno della giovinezza. Il potenziale riproduttivo dei ragazzi che vivono nelle grandi metropoli è infatti più basso del 30% rispetto a quello dei loro coetanei residenti in provincia. Non solo: questi giovani sono oggi meno fertili dei quarantenni.
La Siams ha condotto un’indagine finanziata dal ministero della Salute, ‘Amico Andrologo’, che ha analizzato il potenziale di fertilità dei giovani maschi. I risultati dimostrano che il potenziale di fertilità maschile si è ridotto, e su 10.000 ragazzi dai 18 ai 20 anni di età, 3.334 (33,4%) sono già ipofertili e 1.117 (11,7%) lo sono gravemente. E’ stato inoltre documentato che il numero degli spermatozoi vitali dei giovani che vivono nelle grandi città è più basso del 30% rispetto a quello dei loro coetanei residenti in provincia: 170.000 milioni di spermatozoi per i ragazzi delle metropoli verso i 240.000 milioni per i giovani che vivono lontano dalle città. Dal confronto tra la produzione di spermatozoi nei giovani 20enni e negli uomini adulti (40 anni), emerge infine un numero di spermatozoi di gran lunga inferiore nei 20enni rispetto alle generazioni precedenti.
Fra le cause del fenomeno sono riconosciuti l’esposizione ambientale a pesticidi, inquinanti e altre sostanze chimiche che agiscono come ‘distruttori endocrini’ e che alterano le fini regolazioni ormonali che modulano lo sviluppo dell’apparato riproduttivo nelle prime fasi dell’embriogenesi. Una influenza negativa sulla fertilità maschile è data anche da obesità, sedentarietà, consumo di alcol, fumo e droghe. Ma anche infezioni e patologie che colpiscono l’apparato riproduttivo maschile. I giovani sono completamente inconsapevoli del rischio di infertilità: non conoscono i fattori del rischio e non sono abituati controlli andrologici di prevenzione.
Se la fertilità della donna si riduce soprattutto per una sempre più tardiva ricerca della gravidanza (età media 31,1 anni), quando ormai il potenziale di fertilità fisiologico è in declino, per i maschi la riduzione della fertilità è un problema ancora più complesso.