34% italiani a caccia di notizie sul web, spesso sfidano medico
La salute corre sul web e sempre più italiani hanno ormai dimestichezza con siti, chat, mouse e tastiera. “Oggi il 34% dei connazionali usa la Rete a caccia di notizie di salute, qualcosa come 16,6 milioni di persone. E il 29,5% lo fa cercando informazioni precise su patologie. Mentre il 40,5% utilizza i social network (19,8 mln). Insomma, se dal 2003 al 2010 c’è stata una massiccia avanzata dei media come fonte di informazione sanitaria, un ruolo importante e decisamente nuovo è quello del web”. Parola di Ketty Vaccaro del Censis, intervenuta oggi a Roma a un workshop sui vaccini, organizzato da Farmindustria. Ma che atteggiamento hanno gli italiani ‘a caccia di salute’ sul web? “Si tratta di un manipolo agguerrito, spesso caratterizzato da un atteggiamento di sfida: le informazioni apprese online, infatti, sovente vengono utilizzare per controllare o contestare le indicazioni del medico”, spiega Vaccaro. Non si tratta di piccoli numeri: gli utenti abituali di Internet secondo il Censis sono ormai 23 milioni nel Belpaese. “Si tratta per lo più di maschi, giovani, colti e istruiti e abitanti nei grandi centri, senza differenze tra Nord, Centro e Sud”, prosegue l’esperta.
Accedere a forum e social per informazioni sulla salute
Il ‘cybermanipolo’ degli interessati ai temi si salute si collega online “per accedere a forum e blog, consultare i siti di strutture sanitarie, prenotare visite ed esami”. Ma soprattutto per informarsi, “e poi discutere con il proprio medico: lo fa il 12%, una percentuale che raddoppia fra i più istruiti. Un’avanguardia che si sente partecipe di un sapere e per lo più è convinta che l’informazione sia un valore, anche se non manca chi pensa che ‘troppe informazioni confondono'”. E i social network? Qui, in fatto di salute, “si trova un’informazione ‘narrata’, spesso mediata dall’esperienza diretta. Un’offerta senza domanda”, sintetizza Vaccaro, destinata a modificare le vie della comunicazione. E i vecchi media? Secondo i dati del Censis ormai tv e radio, insieme alla carta stampata e alle pubblicazioni specializzate, hanno surclassato il medico di famiglia come prima fonte di informazione sui temi di salute. ‘Bruciando’ anche il passaparola tra amici e parenti. Ma soprattutto, “di pari passo alla perdita di rilevanza della comunicazione diretta con il medico, cresce il ruolo dello schermo: il 18% degli italiani usa ormai Internet come prima fonte di informazione. Un’avanzata che segna un ruolo sempre piu’ strategico dell’informazione sanitaria”, spiega Vaccaro. Anche perché il 59% dei connazionali si dice sempre interessato ai temi di salute, che siano programmi, articoli, approfondimenti. E il 75% addirittura si ritiene informato in materia. “L’offerta diffusa di programmi generalisti e specializzati non resta sul piano teorico: le persone, infatti – conclude Vaccaro – nel 40% assicurano di mettere in pratica quanto appreso dai mass media, soprattutto per ciò che riguarda la prevenzione e gli stili di vita. Addirittura, il 26% assicura di aver modificato di conseguenza le proprie abitudini”. Dunque il peso dei media, vecchi e nuovi, potrà rivelarsi un’arma importante nelle mani di chi si occupa di politica sanitaria.