Si è inaugurato ieri (25 nov.) a Roma il XXVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia con un sottotitolo molto propositivo: “La salute sessuale nel terzo millennio:un diritto dell’uomo e della coppia, un dovere dell’Andrologo”.

La crescita della “Cultura Andrologica ” è ormai una realtà così radicata da prevedere, come ogni forma culturale che si rispetti, un vero e proprio codice di diritti e di doveri. Al diritto di richiesta di cura del paziente o della coppia verso una problematica delicata deve corrispondere il dovere Etico dello specialista. Ed in questa è insito l’aggiornamento verso le nuove frontiere di procreazione e l’attenzione a problematiche che diventano estremamente serie alla luce dei rilievi degli osservatori specializzati.

Uno di questi per esempio è l’Istituto Superiore della Sanità che, monitorizzando i dati delle infezioni da papilloma virus, ci indica che il 25% (!) potrebbe essere positivo oltre che all’HPV anche all’HIV senza saperlo. In un periodo in cui si parla di vaccini per l’HPV per le ragazze tra i 12 i 16 anni in Italia, sarebbe opportuno estendere l’uso del vaccino quadrivalente anche ai ragazzi.  Lo hanno fatto in Australia e i dati ci dicono di un crollo di infezioni da condilomi di oltre il 60% dopo un anno! Fino ad una decisione simile anche in Italia sarà buona norma ricordare l’uso del profilattico e non incentivare false speranze con la pillola del giorno prima (in corso di studi in atto) in caso di rapporti infetti.

Abbiamo ascoltato il Prof. Nayernia di Newcastle, citato in questo sito per la scoperta della possibilità di avere spermatozoi da cellule staminali (negli animali). Studio promettente per il seguito del terzo millennio come possibilità concreta di inseminazione omologa e non da donatore (per altro al momento vietata in Italia) nei pazienti con azoospermia.

Interessante infine il dibattito sull’uso del testosterone precisando indicazioni e parametri di efficacia e sicurezza nella somministrazione. Il vantaggio sugli aspetti cognitivo-compatimentali, sul distretto cardio-vascolare e come effetto anti-ageing è stato ulteriormente sottolineato. Purtroppo la correlazione negativa a rischio cancro della prostata, legata a vecchissimi studi, la fa ancora da padrone persino tra i medici di medicina generale, figuriamoci con i pazienti!