La prevalenza di coppie infertili, dopo un anno di rapporti regolari non protetti, è di circa il 10-15% nei paesi occidentali. Tale percentuale scende al 5-6% quando si utilizzi un criterio più ampio, quale ad esempio il mancato concepimento entro i primi due anni di rapporti regolari non protetti. Un fattore di infertilità femminile è presente in circa il 70% delle coppie.

Cause d’infertilità

Disfunzioni dell’ovulazione, endometriosi e ostruzione delle tube costituiscono le cause più comuni di infertilità femminile. Infezioni, varicocele, criptorchidismo, sono solo alcune delle patrologie a carico del maschio.

Gli studi dimostrano

Alcuni studi hanno tuttavia dimostrato, come prevedibile, che anche il partner maschile ha delle responsabilità nell’incapacità di concepimento da parte della coppia. Circa il 20% delle coppie presenta solo un fattore maschile nell’eziologia dell’infertilità e un ulteriore 40% presenta fattori di infertilità associati, maschili e femminili.

I fattori d’infertilità maschile

Pertanto, un fattore maschile è presente nel 60% circa delle coppie infertili. È quindi importante iniziare precocemente l’analisi del partner di sesso maschile, nell’ambito di una valutazione di coppia, per evitare inutili o inappropriate terapie nella donna. La maggior parte degli interventi terapeutici si basa sullo stato di fertilità di entrambi i partner, e non può essere intrapreso un adeguato counseling di una coppia infertile finché entrambi i partner non siano stati valutati approfonditamente.

L’altra metà dell’infertilità

Il Congresso di cui sono Presidente, da titolo “L’altra metà dell’infertilità”, tenutosi a palermo il 2 e luglio 2021, analizza in maniera dettagliata gli aspetti inerenti e cause della infertilità di coppia con particolare riguardo al fattore maschile. Un messaggio chiaro: il maschio va visitato dell’andrologo, l’unica figura specialistica che ha competenza sui passaggi chiave da effettuare e spesso a salvaguardia di metodiche di fecondazione assistita magati non necessarie.