Infertilita’ e tumore prostatico

Un recente lavoro di autori svedesi pubblicato sul British Medical Journal ha evidenziato statisticamente che gli uomini che diventano padri grazie a tecniche di riproduzione assistita hanno un rischio più alto dal 30 al 60% di tumore della prostata rispetto agli uomini che concepiscono naturalmente. Inoltre in questa popolazione il rischio di andare incontro a un tumore prostatico a esordio precoce (prima dei 55 anni) è quasi doppio rispetto alla popolazione generale.

Descrizione dello studio

  • Nello studio sono stati usati i dati inseriti nei registri nazionali svedesi tra il 1994 e il 2014 identificando 1.181.490 bambini nati vivi, i cui padri sono stati raggruppati in base alla modalità di concepimento: fertilizzazione in vitro (IVF; num.=20.618), iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi (ICSI; num.=14.882), concepimento naturale (num.=1.145.990).
  • Gli esiti dello studio erano la diagnosi di tumore prostatico, l’età all’esordio e la terapia di deprivazione androgenica (ADT, proxy per malattia metastatica).

Risultati principali

  • La diagnosi di tumore prostatico è stata di 77 uomini (0,37%) del gruppo IVF, 63 (0,42%) del gruppo ICSI e 3.244 (0,28%) uomini che avevano concepito naturalmente.
  • L’età all’insorgenza del tumore era rispettivamente 55,9, 55,1 e 57,1 anni.

Analisi dei dati

Rispetto agli uomini che avevano concepito naturalmente, gli uomini diventati padri grazie a tecniche di riproduzione assistita avevano un rischio più elevato di tumore prostatico e con esordio prima dei 55 anni.

Perché è importante. La prevenzione.

Gli studi che hanno esplorato la relazione tra infertilità e tumore alla prostata hanno dato in genere risultati contraddittori. Alterazioni della linea seminale che portano ad un fattore di infertilità maschile e quindi a tecniche di PMA possono essere suscettibili di modifiche della funzione testicolare nella regolazione del buon funzionamento della ghiandola prostatica. I risultati di questo studio mostrano in effetti che gli uomini che diventano padri grazie a tecniche di riproduzione assistita sono a rischio di tumore prostatico e suggeriscono che in questa popolazione possano essere utili lo screening e il follow-up a lungo termine per il tumore prostatico. Analogo discorso è ormai consolidato riguardo al ruolo della prevenzione del tumore testicolare negli uomini ipo/infertili che determina la necessità per il maschio di sottoporsi a regolari visite andrologiche.