Bassi livelli sierici di testosterone sono associati a un rischio aumentato di morte per tutte le cause, indipendentemente da altri fattori di rischio. Inoltre, essendo i livelli di testosterone inversamente associati alla mortalità da malattia cardiovascolare e da cancro, potrebbero essere usati come marker predittivi. La proposta viene lanciata da Robin Haring, dell’Università Ernst-Moritz-Arndt a Greifswald (Germania), e collaboratori, dopo aver analizzato i dati relativi a 1.954 uomini (età compresa tra 20 e 79 anni) coinvolti in uno studio prospettico di popolazione, con misurazione del testosterone sierico al basale e registrazione di 195 decessi durante un follow-up medio di 7,2 anni. Veniva classificata come “bassa” una testosteronemia inferiore a 8,7 nmol/L (250 ng/dL) e la relazione tra un ridotto livello sierico di ormone sessuale con la mortalità per tutte le cause o per una causa specifica veniva valutata mediante modelli di regressione del rischio proporzionale di Cox. I soggetti con ridotti livelli di testosterone hanno presentato una mortalità per tutte le cause significativamente superiore agli uomini con elevati livelli dell’ormone (Hr 2,24). Dopo correzioni per circonferenza vita, abitudine al fumo, consumo di alcol ad alto rischio, attività fisica, insufficienza renale e livelli di deidroepiandrosterone solfato, i ridotti livelli di testosterone continuavano a essere associati a un’aumentata mortalità (Hr 2,32). A un’analisi per cause specifiche, infine, la diminuita testosteronemia era predittiva di aumentato rischio di morte da malattia cardiovascolare (Hr 2,56) e cancro (Hr 3,46), ma non da patologie respiratorie o altre cause.
Eur Heart J, 2010; 31(12):1494-501