Con il termine “ procreazione” l’insieme delle condizioni che permettono i presupposti per il concepimento di una nuova persona. La procreazione oggi è in calo, soprattutto nei paesi sviluppati. Il tasso medio di natalità mondiale è intorno al 10%, ma decresce nei vari paesi fino al 0,5%. Dati ISTAT confermano che in Italia la crescita della popolazione è uguale a zero. Il decremento della maternità è accelerato nelle fasce giovani, ma cresce ancor più nella fascia di età oltre i 30-34 anni.
Oggi le donne allontanate dalle funzioni elementari e primordiali del proprio corpo, rese fragili dal confronto con la tecnologia, costrette a ridurre sempre di più gli spazi e i tempi delle trasformazioni della gravidanza e della maternità (astensione dal lavoro, riduzione dell’allattamento, ecc..), procrastinano la funzione riproduttiva. L’accesso delle donne al lavoro produttivo di reddito ha, poi, tendenzialmente spostato in avanti la programmazione di un figlio. Infatti, se un tempo la realizzazione femminile avveniva attraverso la casa e la famiglia, trovando pieno conforto nella maternità, con i tempi moderni, sempre più spesso, l’affermazione della donna passa prima per la carriera.
Per quanto riguarda la popolazione maschile i parametri seminologici di riferimento aggiornati al 2010 dal World Health Organization (WHO) confermano un trend di infertilità per cause maschili in crescita ed ormai pari, in termini di responsabilità di coppie infertili, al 50% . Inoltre con l’allungarsi dell’aspettativa di vita non è infrequente cercare di raggiungere seconde e terze paternità e maternità in epoche più tarde.
La fertilità diviene un fatto importante nella vita di una persona solo dal momento in cui si desidera un bambino. L’infertilità è definita come l’incapacità a concepire un figlio dopo un anno di rapporti regolari non protetti. L’uomo, la donna od entrambi possono essere responsabili del problema. L’infertilità è un’anormalità per lo più correggibile e non rappresenta sempre una condanna a differenza della sterilità, che è invece rappresenta dall’impossibilità fisica alla riproduzione.
Cosa determina l’infertilità? Certamente la familiarità, per quel che riguarda la menopausa precoce, ma anche interventi chirurgici o trattamenti farmacologici e lo stile di vita. Lo stress, sebbene non ci siano dati certi in letteratura, sembra avere un’influenza. L’infertilità ha anche ragioni ambientali e socioculturali: radiazioni, smog, inquinamento, pesticidi, vita sedentaria, alcol, fumo, diete squilibrate ed alimentazione disordinata, sono importanti concause.
L’ultima relazione pubblicata ad oggi che riguardano i numeri della PMA in Italia è quella di giugno 2015 che fotografa la situazione del 2013.
Oggi una coppia italiana su 7 è infertile, 55.437 sono quelle che hanno intrapreso un percorso di procreazione assistita nel 2007, 10mila i bimbi nati. Un successo, considerato che nel nostro Paese l’età media delle pazienti che utilizzano queste tecniche è di 36 anni e un parto su 4 avviene in ultraquarantenni, con percentuali di riuscita via via più basse. Ma procreare oggi, specialmente in Sicilia, resta comunque un lusso specialmente dal punto di vista economico: dal registro Nazionale i dati Siciliani dei centri di Procreazione medico assistita nella nostra regione comprendono un totale di 37 centri di cui solo 3 pubblici e tutti nella zona di Catania. Nulla nella Sicilia Occidentale!
Rispetto alle medie italiane che evidenziano una predominanza dei centri pubblici rispetto a quelli privati, la Sicilia si assesta ad una percentuale (solo apparente) del 14% di centri pubblici, contro una percentuale di centri nazionale del 93% in Piemonte, 87% in Lombardia, 95% in Veneto e 74% in Toscana.
Da circa un anno, per iniziativa del sottoscritto che aveva presentato un piano dettagliato in Assessorato, è stato approvato un progetto che prevede l’apertura di un Centro Pubblico presso l’Azienda Ospedaliera Villa Sofia-Cervello con spazi individuati e da adeguare per le funzionalità specifiche, ma al momento è tutto fermo. Un abbozzo iniziale di interesse a partire nell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia CTO è stata ahimè interrotta da un improbabile interesse di un centro di Chirurgia Plastica interessato alla Banca del Seme (?!) Fortunatamente i Nuclei dei NAS hanno interrotto sul nascere questo insano interesse… Di fatto in atto la Regione Sicilia spende oltre 2 milioni di Euro ogni anno per pagare le Regioni dove emigrano le coppie per eseguire tecniche PMA e con la metà della cifra si realizzerebbe il progetto pubblico. E nel frattempo, chi può permetterselo, si sottopone alle cure dei centri privati con costi proibitivi (addirittura alcuni praticano pacchetti con sconti per tre trattamenti!). Un fondo ben pingue creato con la Legge 40 a cui mai di fatto si è sinora attinto, secondo l’ultima normativa pubblicata dall’Assessorato alla Salute siciliana dovrebbe prevedere una sorta di rimborso forfettario ai centri PMA che praticato una tariffa forfettaria per ciclo PMA. Una scelta opinabile di sperperare soldi pubblici anziché creare o rinforzare i Centri Pubblici di PMA in Sicilia.
Quello che rimane controverso e che sarà normato si spera a breve è l’obbligatorietà della figura dell’Andrologo nei Centri PMA: molto spesso si trascura il fatto che il 50% delle cause di infertilità di coppia sia di origine maschile. Pertanto prima di percorrere una strada di procreazione medico-assistita una valutazione andrologica risulta obbligatoria.
L’augurio per il 2015 è che il primo centro pubblico di PMA della Sicilia Occidentale veda la luce e cessino i “pellegrinaggi” della fertilità.