E’ possibile praticare la vasectomia in Italia? In Italia rendere sterile un uomo mediante la vasectomia a scopo contraccettivo non è reato in quanto, tale pratica chirurgica, è resa lecita dall’art. 50 del codice penale (Consenso dell’avente diritto). Tutto questo viene anche riportato chiaramente in un articolo redatto da Andrea Coppola e da tutto l’entourage della Fabia MAter di Roma, guidato dal prof Andrea Ortensi, pubblicato in un precedente numero del giornale della società italiana di andrologia. Fu proprio seguendo quest’ultima tesi interpretativa che nel 1987 la Corte Suprema si espresse, per la prima volta in Italia, sul caso di un medico che aveva praticato numerosi interventi di vasectomia previa richiesta degli interessati. La Corte dichiarò esplicitamente che la sterilizzazione volontaria non costituisce un’infrazione del codice penale, ma raccomandò di stabilire l’età minima a cui il paziente può sottoporsi all’intervento, di assicurare un adeguato Consenso Informato, e di tutelare i diritti dell’eventuale partner che deve essere opportunamente informato.
“La sentenza, dice Andrea Coppola prima in Italia in materia, è di grande rilievo in quanto, pur in assenza di una esplicita legittimazione della attività di sterilizzazione, costituisce un precedente giurisprudenziale positivo, e rappresenta un importante prologo ad un auspicabile intervento legislativo per la definitiva regolamentazione giuridica di queste attività chirurgiche”.
La metodica è ambulatoriale ed in anestesia locale. Per far si che la vasectomia sia stata efficace è necessario che almeno due esami del liquido seminale eseguiti nei mesi successivi (fino al quinto mese, suggerisce qualcuno) devono risultare però senza spermatozoi (azoospermia). Infatti la presenza ancora di pochi spermatozoi non scongiura il pericolo di gravidanza.