
E se a portare i pantaloni è lei, lui finisce schiacciato dall’ansia da superprestazione: il 40% dei connazionali si sente inadeguato a passare l’esame di chi lo vuole nello stesso tempo marito perfetto, amante instancabile, padre presente e affettuoso. Tensioni che si sfogano in camera da letto: per il 70% degli italiani la colpa di performance intime non proprio appaganti è di un legame di coppia insoddisfacente o addirittura frustrante. A puntare i riflettori sul problema sono i 2 mila esperti riuniti a Milano per il 14esimo Congresso della Società europea di medicina sessuale.
Secondo Francesco Montorsi, ordinario di urologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “le difficoltà di ordine psicologico riguardano soprattutto i più giovani e possono dare origine a un problema permanente – Non dobbiamo banalizzare il disagio, ma intervenire per evitare che diventi cronico”, se necessario con farmaci ad hoc. Oggi, però, “la percentuale di uomini che affronta con il medico l’argomento resta scarsa: in Italia solo il 17% si rivolgerebbe allo specialista dopo un episodio di disfunzione erettile, contro ad esempio il 25% dei brasiliani. Secondo l’indagine internazionale presentata oggi al Congresso, i giovani sotto i 40 anni sono i più restii a confrontarsi: il 25% prova imbarazzo”.
La ricerca è stata condotta su 4.409 persone dai 18 ai 75 anni, intervistate in 4 Paesi (Italia, Germania, Canada e Brasile), e ha confrontato le abitudini per area geografica e fascia d’età. In testa alla classifica dei disturbi sessuali maschili più frequenti c’è la disfunzione erettile, che insieme all’eiaculazione precoce è il primo problema per diffusione: in tutto il mondo ne soffrono oltre 152 milioni di uomini, di cui circa 3 milioni in Italia. Tra i 40 e i 70 anni, la fascia d’età più a rischio, il disturbo riguarda circa il 13% dei maschi. Ma ben il 50% ha sperimentato un episodio nel corso della vita.
La sessualità è certamente cambiata proprio perché è il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici, socio-economici, culturali, etici e religioso-spirituali. I ruoli di genere non sono più chiaramente definiti e si è modificato l’equilibrio delle relazioni. Per i maschi fra i 40 e i 59 anni, lo stress è la causa principale (24%) di una vita sessuale insoddisfacente. Gli uomini di questa fascia d’età ‘di mezzo’, però, sono più preoccupati del proprio benessere rispetto ai più anziani (over 60), mentre rispetto ai più giovani sono più propensi a parlare dei propri problemi sessuali con la partner (64%) o lo specialista (43%).
La disfunzione erettile viene invece considerata “fisiologica” dal 31% degli ultrasessantenni, anche se tendono a nasconderla agli amici più stretti (58%) e cercano correttamente informazioni sulle terapie indicate dal proprio medico o dal farmacista (72-73%).
Secondo Francesco Montorsi, ordinario di urologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “le difficoltà di ordine psicologico riguardano soprattutto i più giovani e possono dare origine a un problema permanente – Non dobbiamo banalizzare il disagio, ma intervenire per evitare che diventi cronico”, se necessario con farmaci ad hoc. Oggi, però, “la percentuale di uomini che affronta con il medico l’argomento resta scarsa: in Italia solo il 17% si rivolgerebbe allo specialista dopo un episodio di disfunzione erettile, contro ad esempio il 25% dei brasiliani. Secondo l’indagine internazionale presentata oggi al Congresso, i giovani sotto i 40 anni sono i più restii a confrontarsi: il 25% prova imbarazzo”.
La ricerca è stata condotta su 4.409 persone dai 18 ai 75 anni, intervistate in 4 Paesi (Italia, Germania, Canada e Brasile), e ha confrontato le abitudini per area geografica e fascia d’età. In testa alla classifica dei disturbi sessuali maschili più frequenti c’è la disfunzione erettile, che insieme all’eiaculazione precoce è il primo problema per diffusione: in tutto il mondo ne soffrono oltre 152 milioni di uomini, di cui circa 3 milioni in Italia. Tra i 40 e i 70 anni, la fascia d’età più a rischio, il disturbo riguarda circa il 13% dei maschi. Ma ben il 50% ha sperimentato un episodio nel corso della vita.
La sessualità è certamente cambiata proprio perché è il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici, socio-economici, culturali, etici e religioso-spirituali. I ruoli di genere non sono più chiaramente definiti e si è modificato l’equilibrio delle relazioni. Per i maschi fra i 40 e i 59 anni, lo stress è la causa principale (24%) di una vita sessuale insoddisfacente. Gli uomini di questa fascia d’età ‘di mezzo’, però, sono più preoccupati del proprio benessere rispetto ai più anziani (over 60), mentre rispetto ai più giovani sono più propensi a parlare dei propri problemi sessuali con la partner (64%) o lo specialista (43%).
La disfunzione erettile viene invece considerata “fisiologica” dal 31% degli ultrasessantenni, anche se tendono a nasconderla agli amici più stretti (58%) e cercano correttamente informazioni sulle terapie indicate dal proprio medico o dal farmacista (72-73%).