Gli studiosi hanno preso in esame l’ingrediente principale della più nota pillola dell’amore, il PDE5i, un inibitore della fosfodiesterasi 5, focalizzando l’attenzione sui suoi effetti non urologici, in particolare l’impatto sul cuore e sulle sue performances: per farlo hanno revisionato tutti gli articoli scientifici pubblicati sull’argomento dal gennaio 2004 al maggio 2014, analizzando in totale i dati relativi a 1622 pazienti in trattamento con la molecola o che avevano ricevuto un placebo.
I risultati hanno mostrato che il PDE5i ha impedito al cuore di cambiare forma o aumentare le dimensioni nei pazienti affetti da ipertrofia ventricolare sinistra, una condizione che causa l’ispessimento dei muscoli del ventricolo sinistro. L’inibitore ha inoltre migliorato le prestazioni in caso di diverse patologie cardiache, senza procurare effetti negativi sulla pressione sanguigna. “Abbiamo riscontrato che l’ingrediente principale del Viagra può essere utilizzato come trattamento sicuro ed efficace in molti pazienti con problemi cardiaci anche se saranno necessari trial clinici su larga scala per confermare questi incoraggianti risultati”.